DZ - Nagovor predsednika Državnega zbora Igorja Zorčiča na slavnostni seji ob 30. obletnici samostojnosti Slovenije (v italijanskem jeziku)

Nagovor predsednika Državnega zbora Igorja Zorčiča na slavnostni seji ob 30. obletnici samostojnosti Slovenije (v italijanskem jeziku)

Objavljeno: 29. 6. 2021

DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI STATO

IN OCCASIONE DEL 30º ANNIVERSARIO DELL'INDIPENDENZA SLOVENA

 

Illustri cittadine e cittadini della Repubblica di Slovenia,

Egregio Presidente della Repubblica Sig. Borut Pahor,
Illustri ospiti,

Carissima Slovenia,

 

il sogno di molti dei nostri antenati di vivere in uno Stato proprio è scritto nei versi, nei pensieri e nei ricordi degli uomini di cultura, degli intellettuali e dei politici sloveni.

La strada da percorrere affinché quel sogno diventasse realtà era lunga.

Come nazione, abbiamo combattuto per la nostra esistenza anche con le vittime della Seconda guerra mondiale, quando abbiamo resistito all'invasore che ci ha condannato alla distruzione, ma anche nella Guerra d’indipendenza, quando abbiamo resistito all'esercito popolare jugoslavo.

Il nostro sogno è diventato realtà trent’anni fa, quando, proprio in questo giorno, il 25 giugno 1991, la Repubblica di Slovenia diventò formalmente uno Stato indipendente. Il giorno dopo - in Piazza della Repubblica - dichiarammo solennemente la nostra indipendenza e autonomia.

Con determinazione, volontà e coraggio, abbiamo creato uno Stato proprio. Ricordiamo e celebriamo con orgoglio quei momenti indimenticabili della nostra storia, quando abbiamo stroncato definitivamente e irrevocabilmente i legami con l'ex Stato federale e abbiamo scelto la strada dell’indipendenza. Li celebriamo anche per la loro eccezionale energia di coesione, che, a quel tempo, univa gli sloveni.

Sebbene nella nostra storia non manchino delle pietre miliari che, in un modo o nell’altro, continuano a dividerci, trent’anni fa sapevamo bene che non vi era spazio per le divisioni. La visione di uno Stato proprio era potente e l'opportunità di crearlo altrettanto unica.

Trent’anni fa avevamo una chiara visione di ciò che volevamo raggiungere come società e del tipo di Stato che desideravamo creare. I principali sviluppi che si sono susseguiti dopo il periodo dell’indipendenza ci hanno portato nell’Unione Europea, in cui da ormai diciassette anni la Repubblica di Slovenia si evolve come partner alla pari delle grandi nazioni europee.

Stiamo per assumere la nostra seconda presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, senza dubbio un'ottima opportunità per mostrare e dimostrare il nostro impegno per l'idea e i valori dell'Unione Europea. E, indubbiamente, un’opportunità di migliorare il suo funzionamento.

Le crisi globali - come la pandemia di COVID-19 - richiedono una cooperazione sia all'interno dell'Unione Europea, sia oltre. È importante venire incontro ai Paesi meno sviluppati come partner globale, poiché l’attuale crisi ci ha anche fatto riflettere, mostrandoci che la strada tra il dire e il fare in materia di solidarietà è ancora lunga.

Abbiamo alle spalle quindici mesi di ansia legata alla pandemia. Le conseguenze economiche, i disagi sociali, le abitudini di vita cambiate e un costante senso di insicurezza sono il bilancio che richiede un'azione efficace e responsabile anche nel futuro. Siamo stremati dalle varie misure e restrizioni, ma sono sicuro che ce la faremo! Come abbiamo sempre fatto!

Signore e signori,

lo Stato non è solo un vanto, ma è soprattutto un impegno e una responsabilità. Responsabilità per lo sviluppo democratico, per la reputazione della Slovenia nella comunità europea e mondiale, per un progresso complessivo e per la prosperità. Pertanto, dobbiamo costruirlo come uno spazio di tolleranza e cultura del dialogo, dove le argomentazioni non si vincono con gli insulti e dove chi la pensa diversamente non è considerato un nemico. È tempo di cominciare a sentire il nostro Stato come un patrimonio che passa di generazione in generazione, non come un bottino.

Mostriamo ai nostri figli che siamo capaci di superare i fardelli storici e mostriamo loro quanto sia importante partecipare nella co-creazione del futuro comune, ma anche quanto sia importante che il futuro da loro previsto per la nostra Slovenia sia luminoso.

Permettetemi di citare alcuni desideri dei bambini e dei giovani che recentemente hanno visitato la Camera di Stato:

“Vorrei che la nostra Slovenia continuasse a farci da madre, premurosa e sicura”.

“Libertà e prosperità per tutti, amore e rispetto”.

“Cittadini felici”.

“Capirsi, parlare in modo rispettoso e litigare il meno possibile”.

“Tanto successo e salute”.

“Un sistema scolastico migliore e delle vacanze spensierate”.

Sono degli auspici che vanno al di là di ogni calcolo politico e incarnano le fondamenta stesse di questa Camera.

Che cos’altro possiamo augurare alla nostra amata Slovenia?

Signore e signori,

l'ammirazione per le decisioni coraggiose, la profonda gratitudine per le azioni audaci dei nostri concittadini, in particolare le vittime eroiche della guerra per la Slovenia, e i sentimenti di orgoglio perché viviamo in libertà in uno Stato indipendente si incontrano simbolicamente - come passato, presente e futuro - proprio in questo luogo. Nella Camera di Stato, la culla della statualità slovena. È qui che abbiamo preso le decisioni più importanti per la creazione della Repubblica di Slovenia e posto le basi giuridiche della nostra statualità. È qui che la nostra statualità è cresciuta e si è sviluppata negli ultimi trent’anni.

Le decisioni che prendiamo in questi tempi potrebbero non essere grandiose come tre decenni fa, ma il futuro del nostro Stato è importante per i cittadini quanto lo era allora e le loro aspettative non sono da meno.

Le sfide moderne richiedono riflessione, soluzioni e azioni comuni. L’accesso a un'assistenza sanitaria adeguata, pari opportunità di studio e lavoro, una politica degli alloggi, la tutela dell’ambiente… sono questioni che richiedono cooperazione e che non si risolvono da sole. Soprattutto, sono questioni che non si risolvono con l’egoismo e gli interessi individuali.

 

Care slovene e sloveni, concittadine e concittadini,

che tipo di Slovenia desideriamo? Una Slovenia in cui nessuno va trascurato? Una Slovenia in cui sono garantiti l’indipendenza del sistema giudiziario e la tutela dei diritti umani fondamentali? Una Slovenia in cui l'imperativo più alto è il libero funzionamento dei media?

Signore e signori, sono obiettivi a cui tutti noi dobbiamo mirare. Senza scuse che, come un’ombra del passato, potrebbero compromettere le nostre aspirazioni del tempo dell’indipendenza.

Siamo in due milioni.

E insieme rappresentiamo la nostra patria. Facciamo in modo che lo zelo e l’entusiasmo dei giovani non sbiadisca.

Carissima Slovenia, tanti auguri per la festa nazionale!