DZ - Govor podpredsednice Državnega zbora Tine Heferle na slavnostni seji Državnega zbora ob dnevu samostojnosti in enotnosti (v italijanskem jeziku)

Govor podpredsednice Državnega zbora Tine Heferle na slavnostni seji Državnega zbora ob dnevu samostojnosti in enotnosti (v italijanskem jeziku)

Objavljeno: 23. 12. 2020

 

DISCORSO DELLA VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DI STATO TINA HEFERLE ALLA SEDUTA SOLENNE DELLA CAMERA DI STATO 
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELL’INDIPENDENZA E DELL’UNITÀ 


Camera di Stato, 23 dicembre 2020

 

 

Illustri concittadine e concittadini, 
Illustri ospiti. 


La nostra Slovenia festeggia. Si celebra il trentesimo anniversario dal momento in cui la nostra nazione decise a stragrande maggioranza che la Slovenia diventasse uno Stato indipendente e sovrano.

Appartenendo alla giovane generazione, non ho avuto l'onore, il privilegio e la responsabilità di compilare la scheda elettorale, ma questo non sminuisce il mio orgoglio quando ripenso a quei tempi. Agli inizi della nostra indipendenza.

I ricordi di coloro che sono o siete stati attori di quel momento storico, la testimonianza delle vostre esperienze e il risveglio dei vostri ricordi consentono anche a noi, giovani generazioni, di apprendere e accettare la memoria storica della nascita del nostro Stato indipendente.

Tutti noi, giovani e meno giovani, sappiamo oggi che l’autunno del 1990 è stato un periodo di grande importanza e di grandi tensioni. Quando nacquero le prime iniziative per tenere un referendum in cui gli elettori sloveni avrebbero deciso se vivere nello Stato indipendente e sovrano della Repubblica di Slovenia, era fondamentale che i politici sloveni dell'epoca avessero sufficiente pazienza.

Affinché un progetto di tale ampiezza – come lo descrivono oggi alcuni attori chiave dell'indipendenza slovena – riuscisse, era necessaria un'azione unita e coordinata di tutti, sia della coalizione, sia dell’opposizione. Posso solo immaginare quanto sia stata impegnativa tale cooperazione, ma si può quindi concludere che questa poteva essere realizzata solo con il rispetto reciproco.

Il fatto che allora, nel 1990, siete e siamo riusciti a superare le differenze, a unificare le posizioni e a serrare i ranghi è dovuto tra l’altro alla nostra consapevolezza slovena che, quando si tratta di tutti noi, sappiamo e siamo in grado di unire le forze.

Chi sia stato il più meritevole, chi abbia dato il suggerimento migliore, chi quella sera abbia detto o non abbia detto… questo non dovrebbe avere alcuna importanza per le nuove generazioni. Quello che tutti noi dovremmo considerare importante è che ci siamo riusciti, che abbiamo preso la nostra decisione e che siamo stati uniti. Questo è ciò che conta veramente.

Guardando indietro invece di guardare avanti, vecchi rimproveri invece di nuove proposte: tutto questo paralizza il nostro giovane Paese. Il dialogo intollerante che nuovamente e lentamente pervade la nostra società e inonda il nostro spazio politico, abbatte silenziosamente lo spirito che come nazione sapemmo mostrare nel lontano 1990. E non solo noi giovani, ma anche la vecchia generazione piano piano non comprende più a che scopo, in realtà, serve dividere la nazione. Dopo trent'anni, quando abbiamo superato da tempo l'infanzia e l'adolescenza del nostro Paese, questo è tutt’altro che necessario.
Unità, rispetto, tolleranza e democrazia. Questi sono solo alcuni dei valori fondamentali che ci hanno guidato sulla strada dell'indipendenza. E dovremmo perseguirli tuttora. Essendo uno Stato democratico, non possiamo permetterci di tollerare l'intolleranza e di abbassare gli standard legali sui quali si basa il nostro Paese. Lo dobbiamo a tutti noi e a coloro che al referendum hanno avuto il coraggio di cerchiare la parola SÌ.

Il 1990 rimarrà per sempre un anno speciale.

Ma anche quest'anno è stato particolare. E non solo perché si festeggia l’anniversario “tondo” del referendum… Purtroppo, quest'anno è segnato anche dalla pandemia del nuovo Coronavirus. A causa di questo virus, il mondo intero, e con esso il nostro Paese, si è quasi fermato: eppure, in questo periodo sono successe tante cose.

È una gioia riportare i ricordi dei momenti belli. Ma è una responsabilità rivivere i ricordi dei momenti meno belli. In occasione della festa della nostra indipendenza e unità, quest'anno possiamo rammentare anche l'unità dei nostri concittadini nell'affrontare l'epidemia. Possiamo ricordare tutti coloro che giorno e notte si prendono cura della nostra salute. Tutti coloro che sacrificano la propria salute affinché durante l'epidemia noi altri possiamo lavorare ininterrottamente. E non dobbiamo dimenticare anche tutti coloro che, in un modo o nell'altro, a causa dell'epidemia sono stati costretti a sospendere o a modificare il proprio modo di vita.

Certamente ci saranno ancora sfide nel futuro. Presto dovremo affrontare la difficile situazione economica lasciataci dall’epidemia. Questo non è solo il momento di dimostrare la nostra posizione europeista, ma un’opportunità che dovremmo cogliere per migliorare e consolidare ulteriormente la nostra reputazione politica internazionale. Questo certamente non è il momento in cui, come Paese, possiamo permetterci pecche ed errori. In effetti, non c'è mai un momento giusto per questi. Invece, dovrebbe essere sempre il momento per un Paese giovane come noi di perseguire i principi e i valori in base ai quali abbiamo creato la Slovenia indipendente e sovrana.

Oggi come allora, trent'anni fa, la cosa più importante per tutti noi dovrebbe essere la fiducia che le nostre cittadine e i nostri cittadini ripongono nel nostro spazio socio-politico. Al primo posto ci devono essere sempre e ogni volta gli interessi del nostro Paese e, soprattutto, l'attenzione per il nostro popolo. Tutti noi che in qualsiasi ruolo partecipiamo alla guida dello Stato dobbiamo fare tutto il possibile affinché tutti possano vivere con un senso di fiducia nel futuro, affinché abbiano il coraggio di guardare al futuro e di esprimere le proprie opinioni e posizioni, anche se diverse. Ciascuno di noi deve assumersi la sua parte di responsabilità e ciascuno di noi è obbligato a rispondere quando gli si rivolge in un modo o nell'altro. Invece di interessi personali, per quanto da qualcuno giustificati, dobbiamo far prevalere gli interessi nazionali. Lo dobbiamo alle nostre concittadine e ai nostri concittadini, che ci hanno affidato il compito di rappresentarli.
 
Gli anniversari sono di solito un'occasione per guardare al passato, ma io vorrei cogliere questa opportunità per guardare al futuro. Con piena responsabilità, vorrei dire ad alta voce quello che, spero, molti delle nostre cittadine e dei nostri cittadini di tutte le età sentono nei loro cuori:

Non permettiamo più alla storia, che di fatto in un dato momento ci ha uniti più saldamente che mai, di continuare a separarci e a dividerci. Siamo orgogliosi, siamo consapevoli, siamo responsabili e siamo di esempio ai più giovani. Sono loro la chiave del futuro della nostra piccola Slovenia e sono loro quelli che si adopereranno per la nostra Slovenia nel mondo.

Creiamo le opportunità giuste fin da oggi e diamo loro la possibilità di essere in grado di guardare al futuro uniti e senza gli oneri del passato.

Tanti auguri, carissima Slovenia, sovrana e indipendente!